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L’itinerario parte da San Ferdinando di Puglia, dove sono presenti diverse piste ciclabili sviluppate e realizzate dall’amministrazione comunale. Una volta attraversato il centro storico si può scegliere di imboccare la strada provinciale 62 in direzione Canosa di Puglia e visitare l’Oasi Naturalistica Cava di Cafiero, situata a sud-ovest rispetto all’abitato di San Ferdinando, oppure in direzione diametralmente opposta seguire l’itinerario imboccando la strada provinciale 63 in direzione Trinitapoli.

L’Oasi Naturalistica Cava di Cafiero sebbene nel corso degli anni sia stata quasi assunta quasi a ruolo di discarica non controllata e non autorizzata, di inerti e rifiuti in generale, rimane un’oasi di grande valenza naturalistica che sorge a soli 150 metri dal fiume Ofanto e le cui miniere hanno estratto, fino a 30 anni fa, la famosa “pietra di Bari”.

Per la comunità locale di San Ferdinando questa area risulta carica di significati diversi che vanno da quello naturalistico a quello di cultura materiale costituita dal complesso masserizio di Cafiero e dalle testimonianze di cultura materiale della cava. Qui è possibile inoltre intraprendere il percorso dalla cava al fiume Ofanto si snoda lungo la viabilità interpoderale intercettando il sistema degli antichi terrazzi fluviali fino alla stazione di monitoraggio del servizio idrologico nazionale.

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Un occhio di riguardo merita la città di Trinitapoli, da anni impegnata nella promozione della mobilità ciclistica in ambito urbano ed extraurbano. Vincitrice del premio “Città Amiche della Bicicletta” conferito alle città promotrici dei migliori progetti attinenti alla mobilità ciclistica, che abbiano come fine il miglioramento della ciclabilità, senza limiti alla natura di queste realizzazioni (infrastrutture, miglioramenti del mezzo ciclistico, campagne, interventi in scuole e/o aziende, ecc).

Prima tappa a Trinitapoli è il Centro di Educazione Ambientale Casa di Ramsar,  da dove parte una rete di itinerari naturalistici, percorribili a piedi o in bicicletta, che al movimento ed al divertimento all’aria aperta uniscono l’osservazione della flora e della fauna delle zone umide.

Fenicottero rosa, Cormorano, Svasso maggiore e Svasso piccolo, Airone cenerino, Airone rosso, Airone bianco maggiore, Sgarza ciuffetto, Garzetta, Tarabusino, Cicogna, Mignattaio, Spatola, Volpoca, Casarca, Germano reale, Fistione turco, Mestolone, Fischione, Folaga, Gallinella d’acqua, Cavaliere d’Italia, Avocetta, Corriere piccolo, Piovanello, Pittima reale, Chiurlo, Piro piro, Gabbiano roseo, Gabbiano corallino, Fraticello sono alcune tra le principali specie di uccelli avvistabili in Salina.

Tra gli itinerari segnalati troviamo la pista ciclabile “Trinitapoli-Mare”, che collega il centro di educazione ambientale al mare, inserita nel circuito delle reti ciclabili transnazionali dal progetto “Cyronmed” che interessa anche Grecia, Cipro e Malta e vincitrice del premio “Buone Pratiche per il Paesaggio” conferito dalla Regione Puglia con la seguente motivazione: “Per la capacità della buona pratica di dare attuazione al principio di accessibilità e fruibilità di un ambiente di forte valenza naturalistica, ponendosi anche come azione-innesco per lo sviluppo di una più ampia rete di mobilità ciclistica”.

Dalla Casa di Ramsar, dove è anche possibile noleggiare le biciclette grazie al servizio city4bike, si può intraprendere un breve sentiero sterrato che conduce ad una delle torrette (torretta di avvistamento 3) da cui osservare, in tutta calma e protetti dalle intemperie, l’avifauna che popola la Zona Umida. La presenza delle guide, che accompagnano i visitatori nei luoghi più idonei all’osservazione fa si che non sia necessario essere degli esperti birdwatchers per osservare gli uccelli, consentendo anche ai neofiti la possibilità di avvicinarsi alle tecniche di osservazione e riconoscimento delle specie. Si consiglia una deviazione verso Villa San Vito dove è possibile ammirare l’unico esempio di villa ellenistica (III-I sec. av. C.) presente nel nostro territorio. È ubicata a circa 4 km a nord-ovest dall’abitato di Trinitapoli sulle rive delle attuali saline. Dagli scavi effettuati nel 1953, sono state portate alla luce le strutture murarie della villa, i colonnati, la cisterna, ed un frantoio oleario andato, nel tempo, completamente distrutto. VL’accesso alla zona degli scavi è subordinato alla concessione di una autorizzazione del Corpo Forestale dello Stato in quanto si tratta di riserva naturale.

Proseguendo nel nostro viaggio verso nord lungo la statale delle saline (strada statale 159), incontriamo tre punti di sosta con panchine e rastrelliere (Foce Carmosina, Torre di Pietra e Foce Aloisa). Ad 11 km da Margherita di Savoia incontriamo la Chiesa di San Michele Arcangelo ed il Villaggio dei Salinieri, costituito da un grande edificio su due piani, abitato un tempo dai lavoratori della Salina, oggi oggetto di ristrutturazione per accoglienza turistica. Situata aldilà della strada troviamo Torre Pietra, una delle torri di avvistamento pugliese che, come le altre torri, aveva funzione di avvistamento e segnalazione dei pericoli provenienti dal mare, di fortificazione, ma anche doganali e di controllo delle acque del lago Salpi. Fu eretta 1568 di fronte al promontorio di San Nicola de Petra, un sito costiero che via via nei secoli, per la lenta erosione marina è divenuto isola per poi inabissarsi definitivamente. Oggi grazie all’opera di riqualificazione la torre ha riacquistato la sua identità culturale, storica e architettonica.

Tra Foce Carmosina e Torre di Pietra si consiglia una piacevole passeggiata lungo il Sentiero Airone, vicino l’argine esterno parallelo alla statale, in località Foce Focecchia, tra le zone più ricche di fauna.

Infine, ultimo punto di sosta sulla statale è Foce Aloisa dove è presente anche un parcheggio.

Proseguendo lungo la strada statale 159 si attraversa il centro abitato di Zapponeta dove si consiglia una sosta durante la quale rifocillarsi con i tanti prodotti tipici.

Una volta rifocillati il percorso continua in un altro territorio di elevato valore naturalistico, l’Oasi di Lago Salso, zona umida di rara bellezza composta da folti canneti, che permette di osservare molte specie floristiche e faunistiche tipiche degli ambienti palustri.

_DSC8946All’interno dell’Oasi sono segnalati ed indicati dei sentieri di lunghezza variabile da 1 a 6,6 km interamente percorribili a piedi, in bicicletta e a cavallo. Trattandosi di un sito Natura 2000 per motivazioni legate alla conservazione della natura ed alla biodiversità non sempre è possibile garantire una fruizione in sicurezza pertanto si consiglia di non abbandonare i sentieri tracciati e comunque di prestare sempre la massima attenzione su tutti i percorsi evitando di avvicinarsi a canali e specchi d’acqua. Previa prenotazione è inoltre possibile fare un’escursione in barca della durata di due ore.

L’ultimo tratto dell’itinerario si percorre interamente costeggiando la spiaggia a partire dal Lungomare del Sole di Siponto per terminare alle porte di Manfredonia. Sono circa 3 km di pista ricavata su marciapiede mattonato, dalla quale si potrà godere di una bellissima vista mare, molto suggestiva anche di sera, quando il percorso è illuminato. E’ possibile fare soste, sedendosi sulle numerose panchine poste lungo il percorso. Qui si può scegliere di lasciare la bici per approfittare appieno delle peculiarità del territorio e cimentarsi con attività di: surf, windsurf, immersioni, pesca turismo, minicrociere.

Note:

I percorsi segnalati sono tutti privi di segnaletica ad eccezione di quelli presenti nel parco cittadino di Trinitapoli. Va segnalato che a San Ferdinando di Puglia le piste ciclabili sebbene per alcuni tratti risultino sicure e piacevoli, presentano molti punti critici per la sicurezza.

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