La chiesa sorge a circa 3 Km. da Manfredonia ed è un mirabile esempio di architettura romanico-pugliese, con influssi islamici e armeni.
L’edificio, che si compone di due chiese sovrapposte, occupa una superficie quadrata di circa 18 m di lato. La chiesa superiore costituisce la Basilica vera e propria.
Essa fu consacrata, come si legge in una lapide commemorativa, il 23 giugno 1675 dal card. Vincenzo Maria Orsini.
La chiesa inferiore, o cripta, cui si accede attraverso una scalinata esterna, fu sistemata nel 1708 con i resti dell’antico e prestigioso Duomo sipontino. Così si legge in una lapide murata sulla porta.
La criptaDi particolare pregio risulta il portale, costituito da un insieme di archi,tutti finemente abbelliti a fogliame o a intagli geometrici e ben armonizzati fra di loro. Due di essi, sporgenti e sovrapposti, poggiano su mensole sostenute da colonne su leoni.
Sulle mensole due animali più piccoli. Altri due archi, incassati e rinsaldati, mostrano in tutta l’ampiezza le loro decorazioni su materiale più chiaro, conferendo all’insieme vivacità e movimento.
Ai lati del portale, due coppie di eleganti arcate cieche, nelle quali sono racchiuse, ad altezza d’uomo, quattro formelle quadrate finemente scolpite. Più in alto due finestre con le cornici simili a quelle delle formelle, ma di dimensioni maggiori. All’interno la volta a crociera poggia su quattro arcate ogive, sostenute da robusti piloni quadrati. L’effetto che ne deriva è sorprendente: la volta appare, di primo acchito, tutta sospesa sulle colonne e sembra muoversi verso l’alto, come attratta dal cielo. Un effetto di sicura ispirazione orientale che predispone al misticismo e trova il suo culmine nella bella cupoletta a lanterna proprio al centro della volta con otto eleganti finestrelle. L’altare centrale, di stile barocco, è stato sostituito da un sarcofago di marmo greco, rinvenuto dietro il vecchio altare e sormontato da una spessa lastra di pietra. Notevoli due absidi con monofore. Sulla parete di sinistra sono esposti frammenti di mosaici dell’attigua basilica paleocristiana.
La cripta è notevole per le venticinque volte quadrate a crociera e per gli archi a tutto sesto poggianti su venti colonne marmoree con capitelli di forme diverse. Si notano quattro grossi piloni circolari in pietra in corrispondenza di quelli della chiesa superiore. Nella cripta vi era “la Sipontina”, una statua lignea del IV – V sec. conosciuta anche come la “Madonna dagli occhi sbarrati”; ora è conservata nel Duomo di Manfredonia.
Veduta esterna della BasilicaL’epoca della costruzione della Basilica risale, molto probabilmente, al XIII sec. I lavori furono eseguiti in varie tappe col materiale residuo dell’antico Duomo sipontino. Questo, eretto fra il IV e il VI secolo, era in completo stato di degrado, come risulta da una bolla di papa Bonifacio V. E ciò per una serie di eventi calamitosi: terremoti, maremoti, guerre. La nuova chiesa sorse a poca distanza dalla prima, ma in posizione più alta per essere meglio difesa dalle mareggiate.
Molte sono state le avversità di ogni tipo che spesso si sono accanite contro la Basilica di Siponto. Ma, nonostante ciò, essa è rimasta imperterrita a testimoniare e ad alimentare, ieri come oggi, la forte tradizione di fede e di amore dei sipontini verso la Madonna.