L’area oggi denominata Oasi lago Salso un tempo era nota come Daunia Risi, per il progetto, mai concretizzato, di trasformarla in risaia. Nel 1999 il Parco Nazionale del Gargano ha recuperato l’area denominandola Oasi Lago Salso. Il Lago Salso si caratterizza per le sue acque dolci, che hanno profondità che arrivano fino al metro e mezzo.
La bonifica, cominciata a fine ‘800 e poi soprattutto dagli anni ’30 in poi ad opera del Consorzio per la Bonifica di Capitanata, ha comportato delle modifiche strutturali di tutte le zone umide di Capitanata. Il lago Salso, originariamente vasto circa 4.000 ha, era alimentato da canali provenienti dal Candelaro e dal Cervaro e negli anni ’50 il Consorzio costruì le vasche di colmata. Verso la metà degli anni ’60 la Cassa del Mezzogiorno, prosegui le azioni di bonifica che causeranno la scomparsa di ambienti di grande ricchezza dal punto di vista della biodiversità. Tali opere portarono alla realizzazione di un’area arginata (valle) di circa 541 ha, che riceve le acque soprattutto dal canale Roncone collegato direttamente al torrente Cervaro, mentre il torrente Candelaro divide ad ovest tale area con la palude di Frattarolo, un’area umida decisamente più salmastra e solo periodicamente allagata.
La valle è costituite da tre vasche arginate: da ovest verso est troviamo Valle Alta, Valle di Mezzo e Valle Bassa o lago Salso (quest’ultima porzione è più profonda rispetto alle altre due vasche). La profondità media delle acque delle prime due vasche è, infatti, normalmente sotto il metro a seconda del livello stagionale e delle esigenze gestionali, mentre il lago Salso è compreso tra 50 e 150/170 cm.
L’Oasi Lago Salso fa parte del sistema delle zone umide di Capitanata, le più importanti dell’Italia Meridionale. Attualmente l’Oasi è infatti una zona umida di 540 ettari, di elevato valore naturalistico, formata da un alternarsi di specchi d’acqua e folti canneti, situata nel Comune di Manfredonia e formata da tre vasche arginate di profondità variabile da 50 a 170 cm, a seconda del livello stagionale e delle esigenze gestionali.
Essa è compresa nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano ed è anche parte di un’area più vasta (Sito di Importanza Comunitaria – SIC e Zona di Protezione Speciale – ZPS) molto importante dal punto di vista naturalistico ai sensi della legislazione europea.
Essa costituisce quindi un importante tassello di un comprensorio di zone umide ed estesi terreni agricoli, con un valore naturalistico-ambientale complessivo di eccezionale rilievo.
Nel corso degli anni sono stati realizzati, e sono tuttora in corso di realizzazione, numerosi interventi finalizzati alla conservazione delle specie animali più minacciate presenti in Puglia, attraverso l’attivazione di progetti finanziati dalla Comunità Europea (LIFE) e dalla Regione Puglia (POR).