San Ferdinando di Puglia fondata da Ferdinando II di Borbone come colonia agricola, derivata dall’antico borgo di San Cassano, al fine di tentare di risollevare alcuni problemi di carattere economico e sociale che affliggevano la parte meridionale del Tavoliere delle Puglie. L’idea di fondare una colonia agricola nella zona fu concepita dal giovane monarca Ferdinando II di Borbone in occasione del suo viaggio ufficiale attraverso il regno, svoltosi nel 1831.
Originariamente la terra era incolta e coperta da migliaia di peri selvatici, lentisco, timo e sarapullo. In seguito i terreni dissodati vennero coltivati con 7564 alberi di cui 629 olivi, 1677 peri, 20 fichi, 4046 mandorli, 35 peschi, 1058 cespugli di mandorli e 99 viti estese in tutto in un’area di 34 versure. Al centro di queste piantagioni esisteva una torre per il guardiano, una stalla, un gallinaio, un giardinaio con viti a pergolato e una fabbrica per l’industria pastorizia. Era presente inoltre la coltura di Grani teneri come Orzi, Avene, Frumenti e Fave. Tra il 1854 e il 1855 le colture fruttarono alla nascente comunità 1600 barili di vino, 815 tomoli di olive, 33,50 cantaie di peri, 500 tomoli di mandorle, 10 cantaie di fico e infine 12 cantaie di albicocche. Da sottolineare che allora non esistevamo sistemi irrigui, ma solo nella zona coltivata a ortaggi l’irrigazione veniva effettuata per mezzo di molini da pozzo. Verrà introdotta poi la coltura del carciofo, in particolare del “violetto” di San Ferdinando, apprezzato in tutto lo stivale. Le aziende agricole di San Ferdinando esportano i prodotti tipici a livello nazionale ed internazionale.
In continuità con quelle che furono le sue origini l’economia della città di San Ferdinando si basa sul settore primario e nella coltura di prodotti tipici del luogo quali in primo luogo pesche e carciofi, viti e olivi che da anni oramai hanno portato alla ribalta, in campo sia nazionale che internazionale, i prodotti che questa terra, con amore e dedizione dei suoi contadini, produce.
Tra i monumenti ed i luoghi d’interesse vi sono la Torre dell’Orologio ed il Museo Civico (presso l’ex municipio). Quest’ultimo ospita una mostra permanente di usanze e cultura sanferdinandese. Si compone di una sezione archeologica con reperti rinvenuti nel territorio, che vanno dal Neolitico all’alto Medioevo, e da una sezione etnografica con tanti oggetti e attrezzi della civiltà contadina. Sono ricostruiti vari ambienti della società com’era fino a circa la metà del ‘900: l’aula scolastica, la casa del contadino, la stalla, la bottega del fabbro, del falegname, dello stagnino e del bottaio.
Nell’ampia piazza al centro di San Ferdinando di Puglia si trova la chiesa madre, risalente agli anni ’50 e recentemente restaurata.
Altro monumento di spicco della cultura sanferdinandese è l’antica posta di San Cassano, che è il palazzo più antico di San Ferdinando assieme alla chiesetta dei Santi Medici. Altrettanto degna di nota è la chiesa parrocchiale Maria SS. del Rosario, risalente ai primi decenni del XX secolo, voluta e realizzata dal parroco della chiesa matrice monsignor Raffaele Lopez con l’obolo versato settimanalmente da tutti i sanferdinandesi, guadagnandosi così la definizione di “chiesa del Soldo”. Ben più moderna è la chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù, terminata negli anni ’90.
Nelle vicinanze del paese scorre il fiume Ofanto, il più grande fiume del Sud Italia, che offre un paesaggio di flora e fauna selvaggia.